Anatomia dell'occhio

Struttura dell'occhio

Gli occhi e la vista

Siamo nati con fotocamera integrata e non ce ne rendiamo conto. Chiediamo prestazioni sempre maggiori alle fotocamere dei nostri devices, ma ci preoccupiamo altrettanto dei nostri occhi? E soprattutto, quanto conosciamo l’anatomia dell’occhio in generale? 

 

Gli occhi sono il nostro organo sensoriale più importante, con cui riusciamo a percepire fino all’80% dei cambiamenti ambientali. Ogni giorno le informazioni visive ci assalgono ad altissima velocità e senza che noi ce ne accorgiamo i nostri occhi le rielaborano.

 

L’occhio è l’organo della vista ed è, tra tutti gli organi di senso, il più complesso!

Anatomia dell'occhio: struttura anatomica

Iniziamo a parlare di anatomia dell’occhio con una curiosità. Lo sapevi che l’occhio non è tondo, bensì una sfera leggermente schiacciata? In media il bulbo oculare ha un diametro di circa 24 millimetri, anche se non è propriamente corretto parlare di diametro visto che non si tratta di una vera sfera.

L’occhio – o bulbo oculare – si trova, insieme ai 6 muscoli oculari, ai nervi e ai vasi sanguigni, nella cavità oculare ossea (cavità orbitaria) ed è rivestito di tessuto adiposo. Naturalmente un organo così importante non poteva non avere un’adeguata protezione. Questa è data infatti dalle palpebre, che con il loro movimento involontario – l’ammiccamento – mantengono l’occhio costantemente inumidito.

Notoriamente, per comprendere meglio l’anatomia oculare e le varie parti dell’occhio, il bulbo si suddivide in segmento anteriore e in segmento posteriore.

Il segmento anteriore

Il segmento anteriore, ovvero la struttura dell’occhio più esposta verso l’esterno, è costituito da:

Il segmento posteriore

Il segmento posteriore è invece la struttura oculare che si estende dalla parete anteriore del cristallino alla retina e comprende:

Corpo vitreo

una sostanza gelatinosa formata per il 98% da acqua e per circa il 2% da acido ialuronico, contenente collagene. Il corpo vitreo è trasparente e riempie lo spazio tra il cristallino e la retina. La sua funzione principale è quella di stabilizzare il bulbo oculare, ma è anche coinvolto nella rifrazione della luce;

Retina

lo strato più interno dell’occhio. La retina ha la funzione di catturare gli stimoli luminosi e trasformarli in segnali nervosi che verranno poi trasmessi al cervello tramite il nervo ottico. Sulla retina sono presenti due tipi di cellule sensibili alla luce (fotorecettori), i coni e i bastoncelli, che catturano i raggi luminosi e li trasformano in segnali nervosi. I bastoncelli permettono la visione con luce fioca, mentre i coni consentono di vedere i dettagli e i colori;

La parte centrale della retina, chiamata macula, è il punto che consente una visione più nitida. In questo punto c’è una maggiore presenza di fotorecettori;

Coroide

è lo strato esterno che ricopre la retina e si trova tra il derma e la retina. È una membrana vascolare che nutre e apporta ossigeno alla retina e al nervo ottico;

Sclera

è lo strato esterno che forma il guscio esterno del bulbo oculare. È una membrana vascolare che nutre e apporta ossigeno;

Infine, non si può parlare di anatomia dell’occhio senza considerare una struttura importantissima: il nervo ottico. Questo nervo cranico è costituito da oltre un milione di fibre nervose che trasportano i segnali elettrici della retina direttamente al cervello.

Come funziona la vista

Esattamente come qualsiasi fotocamera che si rispetti, anche il nostro occhio (per creare le immagini che noi vediamo) svolge un processo molto complesso, in modo automatico.

 

Semplificando, potremmo dire che il processo visivo si articola così:

  1. La luce entra nell'occhio attraverso la cornea;
  2. La pupilla adatta la sua apertura, dilatandosi in presenza di luce fioca e diventando più piccola in condizioni di luce forte;
  3. La luce passa attraverso la pupilla e viene nuovamente rifratta nel cristallino;
  4. Passando attraverso il corpo vitreo, il raggio di luce raggiunge la retina che funziona come una sorta di telo in cui viene proiettata l’immagine vista. La particolarità è che l’immagine che viene proiettata è notevolmente ridotta, invertita e capovolta;
  5. Nei fotorecettori (coni e bastoncelli) la luce viene convertita in impulsi elettrici che vengono trasmessi al cervello;
  6. Il cervello converte questi messaggi in immagini e crea così l’immagine vista.

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La luce entra nell'occhio attraverso la cornea;

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La pupilla adatta la sua apertura, dilatandosi in presenza di luce fioca e diventando più piccola in condizioni di luce forte;

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La luce passa attraverso la pupilla e viene nuovamente rifratta nel cristallino;

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Passando attraverso il corpo vitreo, il raggio di luce raggiunge la retina che funziona come una sorta di telo in cui viene proiettata l’immagine vista. La particolarità è che l’immagine che viene proiettata è notevolmente ridotta, invertita e capovolta;

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Nei fotorecettori (coni e bastoncelli) la luce viene convertita in impulsi elettrici che vengono trasmessi al cervello;

6

Il cervello converte questi messaggi in immagini e crea così l’immagine vista.

Anatomia dell'occhio: la superficie oculare

La società internazionale che si occupa di film lacrimale e superficie oculare (TFOS), definisce la superficie oculare come la struttura oculare comprendente cornea, congiuntiva, palpebre, ciglia, film lacrimale, ghiandole lacrimali principali ed accessorie e ghiandole di Meibomio

 

Pertanto, la superficie oculare comprende non solo le strutture anteriori dell’occhio, ma anche le lacrime. Sia in termini di sito di produzione, sia come film sulla superficie oculare. Le lacrime svolgono una funzione importantissima sulla superficie oculare, in quanto la bagnano continuamente e formano una pellicola protettiva sulla superficie esposta.

 

Quando l’occhio è aperto, è costantemente esposto ad essiccamento a causa dell’evaporazione delle lacrime, ma è protetto contro eventuali lesioni da meccanismi di protezione che regolano la secrezione e la distribuzione delle lacrime in risposta a segnali provenienti dalla superficie oculare. 

 

Se questi meccanismi di difesa vengono a mancare, si ha un deficit quantitativo o qualitativo di lacrime e conseguenti irritazioni e infiammazioni. Questo si verifica nella malattia dell’occhio secco, una delle patologie della superficie oculare.

Anatomia dell'occhio: il film lacrimale

Continuiamo a parlare di anatomia dell’occhio con un focus sulle lacrime. Le lacrime non si formano solo quando piangiamo, ma sono sempre presenti sulla superficie dei nostri occhi. Il film lacrimale – comunemente chiamato lacrima – è una struttura liquida e trasparente che ricopre completamente la cornea e la congiuntiva, e costituisce l’interfaccia tra l’occhio e l’ambiente esterno.

 

Il film lacrimale è composto da tre strati:

Mucoso

lo strato più interno che mantiene lo strato acquoso adeso all’epitelio di cornea e congiuntiva. Consente una diffusione uniforme del film lacrimale su tutta la superficie oculare. Questo strato ha origine dalle cellule mucipare della congiuntiva;

Acquoso

lo strato intermedio e più denso che lubrifica e riduce gli attriti tra bulbo oculare e palpebre. La fase acquosa contiene le sostanze nutritive, l'ossigeno e le sostanze di difesa che nutrono e difendono la cornea. Questo strato è prodotto dalle ghiandole lacrimali primarie e secondarie;

Lipidico

lo strato oleoso più esterno che stabilizza le lacrime ed evita la loro evaporazione. Questa frazione del film lacrimale è prodotta dalle ghiandole del Meibomio che si trovano sulle palpebre.

Quelle che noi chiamiamo banalmente lacrime, sono una componente fondamentale per i nostri occhi e svolgono funzioni importantissime. Il liquido lacrimale infatti:

Le lacrime sono prodotte dalle ghiandole lacrimali primarie e secondarie e dalle ghiandole di Meibomio in seguito a stimoli che arrivano direttamente dalla superficie oculare. Una volta prodotte si distribuiscono sulla superficie oculare grazie all’ammiccamento, ovvero al movimento delle palpebre.

Il film lacrimale in parte evapora, in parte viene assorbito dalla congiuntiva e la rimanente frazione viene eliminata attraverso i puntini lacrimali che la riversano nel dotto naso-lacrimale.

BIBLIOGRAFIA:

– TFOS DEWS II – Relazione su definizione e classificazione

– TFOS DEWS II – Relazione sulla patofisiologia

– Sridhar MS. Anatomy of cornea and ocular surface. Indian J Ophthalmol. 2018;66(2):190-194. doi:10.4103/ijo.IJO_646_17

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