“Che tipi di collirio mi consiglia?” Risponde #FarmaBicer

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Sono farmacista da più di dieci anni. Accolgo quotidianamente decine di persone al banco, vedo le condizioni più disparate riguardanti diversi aspetti della salute. Alcuni disagi sono limitati dalla stagionalità, altri vanno a cicli durante l’anno, altri ancora sono sempre presenti, tutto l’anno solare. Tra le ultime ci sono sicuramente le problematiche degli occhi. Può sembrare strano, ma se ci pensi, è facile capire il perché: sono forse la parte del corpo maggiormente sollecitata ed esposta a qualsiasi tipo di stimolo. Quando si tratta di patologie oculari, la domanda che mi viene posta più frequentemente è: che tipo di collirio mi consiglia? Una domanda troppo generica per rispondere in maniera puntuale, perché dipende dal tipo di fastidio o di patologia in corso. In commercio esistono tantissimi tipi di collirio, non è sempre banale ed automatico sapere quale scegliere. Ad esempio troviamo:
  • collirio per occhi rossi
  • collirio per occhi irritati
  • colliri per lenti a contatto
  • collirio per occhi secchi
  • collirio per occhi stanchi da PC
…e tanti altri.

Più informazioni darai al tuo farmacista, più saprà aiutarti!

Patologie oculari, allergie, stanchezza… di cosa hai bisogno?

Per strutturare al meglio un consiglio e decidere in maniera mirata i tipi di collirio più adatti alle esigenze dei pazienti, è inevitabile per il farmacista indagare facendo domande mirate. Mi trovo spesso a porre quesiti sulle abitudini delle persone, interrogo con domande tipo: “Che sensazione prova? Bruciore, pizzicore, solletico? Da quando prova fastidio agli occhi? Ricorda un fattore scatenante? Utilizza molto il PC o lo smartphone? Vive in un ambiente molto asciutto? Ha allergie particolari a polvere, pelo di animali o piante?” Più informazioni darai al tuo farmacista, più saprà aiutarti! Non sottovalutare l’importanza di un consiglio mirato: le patologie oculari sono molteplici, dalle più semplici (come le allergie) a quelle più complesse (come il glaucoma o le retinopatie). Tuttavia, ne esiste una molto, molto frequente a cui le persone spesso non pensano. Perciò concludo sempre la mia sfilza di domande lasciando un quesito aperto: ha mai pensato possa essere la patologia dell’occhio secco La maggior parte delle volte si, è proprio lei. La malattia dell’occhio secco non è stagionale, ma è presente trecentosessantacinque giorni l’anno. Viene fortemente sottovalutata e ridotta a sintomo di qualcos’altro, ma è una vera e propria malattia a sé, da trattare e monitorare con attenzione.

Occhio secco: l'avevi considerato?

L’occhio secco è una malattia multifattoriale: nasce dall’alterazione dell’equilibrio del film lacrimale, che svolge il proprio compito in maniera insufficiente. Questo porta ad infiammazione associata a dolore e discomfort generale dell’occhio. La malattia dell’occhio secco porta anche alla comparsa di sintomi più o meno fastidiosi. I più comuni sono:
  • Secchezza oculare
  • Bruciore e prurito
  • Rossore
  • Occhi stanchi
  • Sensazione di corpo estraneo negli occhi
  • Infiammazione
  • Dolore 
Tutti questi sintomi impattano in maniera negativa sul quotidiano delle persone, limitandone le attività e causando un cattivo stato di salute generale. Le cause che portano a questa condizione sono diverse:
  • Utilizzo prolungato di schermi luminosi (smartphone, PC, tablet, TV)
  • Condizioni ambientali: locali troppo asciutti, polverosi, eccessiva esposizione solare
  • Smog
  • Fumo
  • Concomitanza di altre patologie oculari 
Per migliorare la sintomatologia, a volte bastano dei piccoli accorgimenti. Potrebbe essere sufficiente apportare leggere modifiche all’ambiente in cui si vive, ad esempio arieggiare la stanza, introdurre un umidificatore, mantenere le superfici di casa libere da polvere. Altre volte, invece, diventa necessario correggere e migliorare lo stile di vita: smettere di fumare, bere di più, alimentarsi in maniera più sana, ridurre il tempo passato davanti ai dispositivi elettronici. Adottare una routine più salutare e regolare che comprenda anche passeggiate all’aperto e la corretta alternanza tra attività e riposo.

Le persone cercano un prodotto che funzioni, facile da utilizzare e che sia duraturo

E quando non basta? Quale collirio scegliere?

Nel caso in cui tutto ciò non bastasse, si può ricorrere all’utilizzo di colliri in grado di integrare il film lacrimale e mantenerlo funzionale. Questi tipi di colliri vengono generalmente indicati come colliri lubrificanti e dovrebbero essere utilizzati con costanza. La scelta sul mercato è piuttosto ampia, ma i colliri lubrificanti non sono tutti uguali sia in termini di efficacia che di praticità e sicurezza. Confrontandomi con i pazienti a banco, mi sono resa conto che le persone cercano un prodotto che porti un effettivo beneficio, facile da utilizzare e che duri più di trenta giorni dall’apertura. collirio lubrificante, quindi, deve essere funzionale: deve saper trattare efficacemente i sintomi ripristinando il film lacrimale, ma essere anche pratico e possibilmente duraturo.  Il confronto è di solito tra due tipi di colliri: monodose e multidose.  I multidose sono sicuramente facili da usare e più convenienti. Tuttavia, generalmente devono essere dismessi dopo trenta giorni dall’apertura e sono meno igienici poiché ad ogni somministrazione aumenta il rischio di contaminazione dell’intero flacone. Inoltre, i clienti riportano il fatto che facendo pressione sul flacone, spesso si eccede nell’erogazione del prodotto, sprecandolo.   I colliri monodose arginano molti dei difetti dei multidose: la sterilità è garantita ad ogni utilizzo, il prodotto è predosato azzerando gli sprechi e vanno buttati solo alla scadenza riportata sulla confezione. Mi trovo spesso a ragionare con le persone per accontentarle anche in questi aspetti e la scelta di prodotti si restringe ulteriormente. Esiste un punto d’incontro “perfetto”? Ad oggi, il mio consiglio s’indirizza quasi sempre verso il sistema COMOD®.

Il sistema COMOD®, brevettato Ursapharm

COMOD® è l’acronimo di COntinuous MOnoDose: questo flacone permette di unire la formulazione di un monodose (è un collirio senza conservanti) con la comodità di un multidose utilizzabile per 6 mesi dall’apertura. Un complesso sistema a doppia parete e valvole, impedisce l’ingresso dell’aria garantendo la sterilità.  Questa tecnologia all’avanguardia permette inoltre di controllare perfettamente l’erogazione della goccia. Grazie ad un sistema a pompa, basta esercitare pressione sul fondo per erogare una goccia calibrata, senza sprechi. La pressione necessaria è la stessa dalla prima all’ultima goccia e permette anche l’utilizzo a 360° garantendo la massima maneggevolezza e praticità (l’erogazione avviene anche senza reclinare la testa). I colliri con sistema COMOD® sono molto apprezzati, sia per la modalità d’uso che per gli ingredienti che contengono (sono colliri con un’alta concentrazione di acido ialuronico). Il risultato? Dal mio punto di vista si riesce ad ottenere un’ottima compliance da parte del paziente, punto fondamentale nel trattamento della patologia dell’occhio secco.

Sono riuscita a schiarirti le idee? Spero di si! Continua a seguire Hylocchio (e i suoi profili Facebook e Instagram) per conoscere tips e curiosità sulla salute degli occhi.

A presto, Leyla

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Leyla Bicer | Farmacista

Sono una farmacista e farmainfluencer, mamma di due splendide gemelle. Ho iniziato la carriera social su Instagram con la rubrica #Farmabicer, che oggi ha un seguito di più di 42k follower.

Sono laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche dal 2009. Amo il mio lavoro perché richiede un contatto stretto con le persone: per questo le mie due attività, social e professionale, convivono in armonia nella mia vita (insieme agli impegni di mamma!). Leggi la mia biografia completa

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