Orzaiolo o calazio? Che differenza c’è e come distinguerli

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È un sabato mattina e mi sveglio con un dolore lancinante all’occhio! Mi guardo allo specchio e ho l’occhio destro gonfio e pesto, anzi la palpebra superiore gonfia, arrossata, dolente e una puntina bianca sul margine: ho un calazio!

Il calazio e l’orzaiolo sono entrambi causati dall’infiammazione delle ghiandole presenti sulla palpebra. Tuttavia, ci sono differenze nella loro origine e sintomatologia.

Il calazio (o orzaiolo interno) si verifica quando la ghiandola di Meibomio – una delle ghiandole sebacee presenti all’interno della palpebra – si blocca o si ostruisce, causando un’infiammazione e l’accumulo di secrezioni o cisti all’interno della ghiandola. 

L’infiammazione persistente può portare alla formazione di un nodulo duro e doloroso nella palpebra, noto come calazio.

L’orzaiolo, d’altra parte, si verifica quando una ghiandola di Zeis o una ghiandola di Moll – altre due ghiandole sebacee presenti sulla parte esterna della palpebra o dentro il follicolo delle ciglia – diventa infetta da batteri come lo Staphylococcus aureus.

L’infezione può causare gonfiore, arrossamento e dolore sulla palpebra, noto come orzaiolo esterno.

Indice

Calazi e orzaiolo: perché si formano?

Entrambi i disturbi possono essere causati da una serie di fattori, tra cui l’igiene personale inadeguata, l’uso di trucco o lenti a contatto contaminati, l’immunità compromessa o altre condizioni mediche preesistenti. 

Anche lo stress, l’affaticamento visivo e la carenza di nutrienti possono contribuire alla formazione di calazio o orzaiolo.

L’infiammazione acute o cronica del margine delle palpebre o blefarite causata da batteri o infestazioni da acari come il demodex oppure da allergie o da affezioni della pelle possono favorire la comparsa di orzaiolo o calazio.

La cattiva alimentazione e soprattutto gli abusi alimentari o disfunzioni dell’intestino causate da malattie croniche o associate allo stress possono causare un malassorbimento di nutrienti, soprattutto grassi, e favorire l’ingorgo delle ghiandole di Meibomio e quindi la genesi di un calazio.

L’orzaiolo nei bambini è relativamente comune, soprattutto nei bambini in età scolare. La causa più frequente è l’infezione può essere causata da batteri come lo Staphylococcus aureus.

Per prevenire la diffusione dell’infezione, è importante incoraggiare i bambini a lavarsi le mani regolarmente e a evitare di strofinare gli occhi. Inoltre, i bambini dovrebbero evitare di condividere asciugamani, trucco o altri oggetti personali con altre persone, in quanto ciò può aumentare il rischio di infezione.

L’orzaiolo esterno compare dopo 1-2 giorni a livello del margine palpebrale. Può essere presente lacrimazione, fotofobia e sensazione di corpo estraneo e generalmente si presenta una piccola pustola all’inserzione di un ciglio circondata da iperemia, tumefazione ed edema dei tessuti circostanti.

In 2-4 giorni la lesione fistolizza con fuoriuscita di secrezione (spesso pus). Ciò causa un rapido sollievo sintomatologico e la risoluzione della condizione.

I sintomi dell’orzaiolo interno sono gli stessi del calazio e comprendono dolore, rossore e gonfiore a livello della superficie congiuntivale tarsale posteriore. L’infiammazione può essere rilevante e alle volte associarsi a febbre con brivido. 

L’ispezione delle congiuntive tarsali evidenzia la presenza di una piccola rilevatezza o di un’area giallastra in corrispondenza della ghiandola interessata. Successivamente si forma un ascesso

Il drenaggio spontaneo è raro: tuttavia, in questi casi l’ascesso si apre di solito sul lato congiuntivale della palpebra e più raramente fistolizza attraverso la cute palpebrale.

Come si guarisce dal calazio o dall’orzaiolo?

In molti casi, l’orzaiolo si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni o settimane, senza bisogno di trattamenti medici. Tuttavia, ci sono alcune misure che possono aiutare a ridurre i sintomi e accelerare il processo di guarigione:

  1. Il calore è il rimedio più efficace! Applicare una compressa calda sulla palpebra colpita per circa 10-15 minuti, diverse volte al giorno ed associato ad un massaggio della lesione verso il margine della palpebra.

    Il calore favorisce il dissolversi delle secrezioni e favorisce il drenaggio della tumefazione verso l’esterno. Questo aiuta a ridurre il gonfiore e alleviare il dolore. Recentemente si possono trovare in farmacia delle maschere riscaldanti che risultano pratiche ed efficaci per questo problema.

    Anche l’applicazione di luce pulsata è molto utile per una rapida risoluzione dell’infiammazione palpebrale.
  2. Igiene delle palpebre! Mantenere l’area intorno all’occhio pulita e igienizzata, utilizzando acqua e sapone delicato o utilizzando salviette palpebrali premedicate o detergenti palpebrali adeguati.
  3. Evitare invece di applicare impacchi di acqua e sale poiché irritanti per l’occhio e la cute.
  4. Non toccare gli occhi! Evitare di strofinare gli occhi, in quanto ciò può aumentare il rischio di diffusione dell’infezione.
  5. Non utilizzare trucco o lenti a contatto! Evitare di utilizzare trucco o lenti a contatto finché l’infezione non si risolve completamente.
  6. Antibiotici! Può essere utile associare l’applicazione di pomate antibiotiche a base di tetraciclina per 3 volte al dì. La tetraciclina è fotosensibilizzante e quindi è anche importante utilizzare occhiali da sole protettivi.

Se i calazi sono di grandi dimensioni, antiestetici e refrattari al trattamento medico protratto per diverse settimane possono essere eseguite l’incisione e la detersione chirurgica o l’iniezione intralesionale di un corticosteroide.

Un orzaiolo esterno che non risponda all’applicazione di impacchi caldi può essere inciso mediante bisturi con lama a punta sottile.

Nei bambini piccoli e nei soggetti defedati, l’orzaiolo può associarsi ad una infiammazione dei tessuti perioculari e periorbitari nota come cellulite presettale ed in questo caso è indicata l’istituzione di una terapia antibiotica per via sistemica.

Se l’orzaiolo non si risolve spontaneamente o peggiora, è importante consultare un medico per valutare la necessità di ulteriori trattamenti o per escludere altre condizioni più gravi.

In rari casi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere l’orzaiolo e che consiste nell’incisione dei tessuti palpebrali e l’asportazione della cisti ghiandolare. 

In presenza di una tumefazione simil calazio che non risponde alla terapia abituale è sempre meglio effettuare la biopsia per escludere possibili degenerazioni tumorali.

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dott.ssa Romina Fasciani, MD, PhD

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Romina Fasciani | Oculista

Sono un medico oculista della Fondazione Policlinico Universitario IRCCS Agostino Gemelli e professore presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Mi occupo principalmente di malattie della cornea e della superficie oculare, in particolare di cheratocono e chirurgia della cataratta e refrattiva. Sono anche membro del consiglio direttivo di AIMO (Associazione Italiana Medici Oculisti). Leggi la mia biografia completa

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