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È un sabato mattina e mi sveglio con un dolore lancinante all’occhio! Mi guardo allo specchio e ho l’occhio destro gonfio e pesto, anzi la palpebra superiore gonfia, arrossata, dolente e una puntina bianca sul margine: ho un calazio!
Il calazio e l’orzaiolo sono entrambi causati dall’infiammazione delle ghiandole presenti sulla palpebra. Tuttavia, ci sono differenze nella loro origine e sintomatologia.
Il calazio (o orzaiolo interno) si verifica quando la ghiandola di Meibomio – una delle ghiandole sebacee presenti all’interno della palpebra – si blocca o si ostruisce, causando un’infiammazione e l’accumulo di secrezioni o cisti all’interno della ghiandola.
L’infiammazione persistente può portare alla formazione di un nodulo duro e doloroso nella palpebra, noto come calazio.
L’orzaiolo, d’altra parte, si verifica quando una ghiandola di Zeis o una ghiandola di Moll – altre due ghiandole sebacee presenti sulla parte esterna della palpebra o dentro il follicolo delle ciglia – diventa infetta da batteri come lo Staphylococcus aureus.
L’infezione può causare gonfiore, arrossamento e dolore sulla palpebra, noto come orzaiolo esterno.
Entrambi i disturbi possono essere causati da una serie di fattori, tra cui l’igiene personale inadeguata, l’uso di trucco o lenti a contatto contaminati, l’immunità compromessa o altre condizioni mediche preesistenti.
Anche lo stress, l’affaticamento visivo e la carenza di nutrienti possono contribuire alla formazione di calazio o orzaiolo.
L’infiammazione acute o cronica del margine delle palpebre o blefarite causata da batteri o infestazioni da acari come il demodex oppure da allergie o da affezioni della pelle possono favorire la comparsa di orzaiolo o calazio.
La cattiva alimentazione e soprattutto gli abusi alimentari o disfunzioni dell’intestino causate da malattie croniche o associate allo stress possono causare un malassorbimento di nutrienti, soprattutto grassi, e favorire l’ingorgo delle ghiandole di Meibomio e quindi la genesi di un calazio.
L’orzaiolo nei bambini è relativamente comune, soprattutto nei bambini in età scolare. La causa più frequente è l’infezione può essere causata da batteri come lo Staphylococcus aureus.
Per prevenire la diffusione dell’infezione, è importante incoraggiare i bambini a lavarsi le mani regolarmente e a evitare di strofinare gli occhi. Inoltre, i bambini dovrebbero evitare di condividere asciugamani, trucco o altri oggetti personali con altre persone, in quanto ciò può aumentare il rischio di infezione.
L’orzaiolo esterno compare dopo 1-2 giorni a livello del margine palpebrale. Può essere presente lacrimazione, fotofobia e sensazione di corpo estraneo e generalmente si presenta una piccola pustola all’inserzione di un ciglio circondata da iperemia, tumefazione ed edema dei tessuti circostanti.
In 2-4 giorni la lesione fistolizza con fuoriuscita di secrezione (spesso pus). Ciò causa un rapido sollievo sintomatologico e la risoluzione della condizione.
I sintomi dell’orzaiolo interno sono gli stessi del calazio e comprendono dolore, rossore e gonfiore a livello della superficie congiuntivale tarsale posteriore. L’infiammazione può essere rilevante e alle volte associarsi a febbre con brivido.
L’ispezione delle congiuntive tarsali evidenzia la presenza di una piccola rilevatezza o di un’area giallastra in corrispondenza della ghiandola interessata. Successivamente si forma un ascesso.
Il drenaggio spontaneo è raro: tuttavia, in questi casi l’ascesso si apre di solito sul lato congiuntivale della palpebra e più raramente fistolizza attraverso la cute palpebrale.
In molti casi, l’orzaiolo si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni o settimane, senza bisogno di trattamenti medici. Tuttavia, ci sono alcune misure che possono aiutare a ridurre i sintomi e accelerare il processo di guarigione:
Se i calazi sono di grandi dimensioni, antiestetici e refrattari al trattamento medico protratto per diverse settimane possono essere eseguite l’incisione e la detersione chirurgica o l’iniezione intralesionale di un corticosteroide.
Un orzaiolo esterno che non risponda all’applicazione di impacchi caldi può essere inciso mediante bisturi con lama a punta sottile.
Nei bambini piccoli e nei soggetti defedati, l’orzaiolo può associarsi ad una infiammazione dei tessuti perioculari e periorbitari nota come cellulite presettale ed in questo caso è indicata l’istituzione di una terapia antibiotica per via sistemica.
Se l’orzaiolo non si risolve spontaneamente o peggiora, è importante consultare un medico per valutare la necessità di ulteriori trattamenti o per escludere altre condizioni più gravi.
In rari casi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere l’orzaiolo e che consiste nell’incisione dei tessuti palpebrali e l’asportazione della cisti ghiandolare.
In presenza di una tumefazione simil calazio che non risponde alla terapia abituale è sempre meglio effettuare la biopsia per escludere possibili degenerazioni tumorali.
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dott.ssa Romina Fasciani, MD, PhD
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Sono un medico oculista della Fondazione Policlinico Universitario IRCCS Agostino Gemelli e professore presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Mi occupo principalmente di malattie della cornea e della superficie oculare, in particolare di cheratocono e chirurgia della cataratta e refrattiva. Sono anche membro del consiglio direttivo di AIMO (Associazione Italiana Medici Oculisti). Leggi la mia biografia completa
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