Allergia e febbre da fieno: che cos’è?

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Il mondo delle allergie racchiude moltissime varianti: al pelo di animali, agli acari della polvere, allergie alimentari, allergie da contatto… queste tipologie si verificano più o meno durante tutto l’arco dell’anno.

Ma ce n’è una che invece si manifesta solo in primavera, autunno ed estate: proprio lei, l’allergia al polline, una grande sfida per il nostro sistema immunitario! La conosci?

Se la risposta è sì, concordiamo con te che è davvero insopportabile. Starnuti, occhi che vanno a fuoco, difficoltà respiratorie e tanta rabbia di non potersi godere le giornate di sole in pace.

Tra i colpevoli di questi sintomi c’è la cosiddetta febbre da fieno, una rinite allergica che colpisce mucose di occhi e naso. Approfondiamola insieme.

Quando tutto è in fiore… il polline scatena la febbre da fieno!

Le fioriture di erba, alberi e cespugli avvengono in diversi periodi dell’anno in base alla specie e dipendono dalla posizione geografica e dal clima. Ecco perché non c’è un periodo preciso da cui mettersi in guardia, ma da marzo a settembre si parla generalmente di “stagione delle allergie”.

La causa della febbre o raffreddore da fieno è da ricercarsi proprio nell’erba. Il nome si riferisce sia alla causa che ai sintomi, che includono una leggera febbre da allergia che dura per qualche settimana, stanchezza, mal di testa e difficoltà a respirare col naso.

Un altro sintomo della febbre da fieno è il prurito agli occhi, al naso e al palato. Gli occhi possono lacrimare e appaiono arrossati, degli starnuti si perde il conto.

Attenzione alla scelta delle location per le vostre passeggiate

Se già in città i fastidi legati all’allergia si fanno sentire, in campagna o al parco si possono acutizzare. Questo non solo è sconveniente ma anche pericoloso, perché potrebbe portare ad una crisi asmatica nei soggetti più sensibili.

Anche quando c’è molto vento è meglio evitare di fare passeggiate nel verde.

Come faccio a sapere se ho un’allergia?

Le allergie si diagnosticano tramite i test allergologici prescritti dal medico, uniti alle analisi del sangue.

Durante il test, vengono fatte cadere delle piccole gocce dell’allergene su una porzione di pelle del paziente (prick test) e si attende la reazione. Le analisi invece vanno a determinare il livello di immunoglobulina E, l’anticorpo che si forma durante la reazione allergica.

Le allergie si suddividono in 4 stadi che determinano il loro grado di gravità, dalla reazione più leggera fino allo shock anafilattico che può essere letale.

La maggior parte dei pazienti si ferma al primo stadio, ma è importante prendere immediati provvedimenti nel caso in cui qualsiasi sintomo si acutizzi.

Sintomi febbre da fieno?

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