Operazione agli occhi: il dott. Sebastio risponde alle domande frequenti sulla chirurgia refrattiva

Tempo di lettura: 5 minuti

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Devi sottoporti a un intervento di chirurgia refrattiva e vuoi informarti? O magari hai un conoscente o un familiare preoccupato per l’operazione?

È comprensibile avere dubbi e timori: in questo articolo ti spiegherò quindi come funziona un intervento di chirurgia refrattiva, quando farlo e perché. Troverai anche le mie risposte alle domande più frequenti che ricevo ogni giorno dai miei pazienti.

Ecco un elenco degli argomenti per guidare la tua navigazione. Buona lettura!

Indice

Che cos’è la chirurgia refrattiva?

Questo tipo di chirurgia serve a correggere i principali vizi refrattivi: miopia, ipermetropia e astigmatismo. Grazie a questo intervento si possono eliminare per sempre occhiali e lenti a contatto. Viene realizzata con uno o più laser o con l’introduzione nell’occhio di lenti intraoculari.

È compito del chirurgo oculista – medico chirurgo e specialista in oftalmologia – occuparsene, insieme a un tecnico del laser che imposta lo strumento e un ferrista assistente.

Esistono, nelle grandi città, centri di chirurgia refrattiva in cui puoi recarti per chiedere informazioni e prendere un appuntamento. Altrimenti, per un consulto, rivolgiti direttamente al tuo oculista.

Le tecniche di base per effettuare un intervento di chirurgia refrattiva sono:

  • la PRK
  • la Femtolasik (o I-Lasik)
  • la SMILE

 

Tutte provvedono a modificare la curvatura della cornea, la parte più anteriore dell’occhio (dove normalmente poggia la lente a contatto) per ottenere una visione nitida senza gli occhiali.

Come funziona un intervento di operazione agli occhi?

Premettendo che la cornea ha uno strato superficiale (EPITELIO) ed uno sottostante strutturale (STROMA) le varie tecniche si possono riassumere come segue.

 

La PRK (Photo Refractive Keratectomy) è una tecnica che consiste in:

  • rimozione (meccanicamente o con alcol) dell’epitelio superficiale
  • centratura del laser sul centro della pupilla (EYE TRACKER)
  • ablazione laser (il laser letteralmente “scolpisce” la cornea determinando in pochi secondi il nuovo profilo)
  • apposizione di una lente a contatto terapeutica di protezione che sarà indossata giorno e notte fino alla completa riepitelizzazione della cornea e sarà quindi rimossa
  • terapia con colliri (antibiotico, antinfiammatorio e lacrima artificiale umettante)

 

La FEMTOLASIK o I-LASIK si svolge in due fasi separate:

  • Preparazione del lembo. La cornea viene praticamente “affettata” dal laser a femtosecondi (FLAP). Questa “fetta” comprende l’epitelio superficiale e una porzione di stroma.
  • Nella seconda fase il FLAP viene scollato e sollevato. Poi si provvede col secondo laser (ad eccimeri) alla scolpitura della nuova curvatura.
  • Infine il FLAP viene riposizionato e l’interfaccia lavata bene con soluzione fisiologica
  • Terapia con colliri (antibiotico/cortisone e lacrima artificiale umettante)

 

RELEX SMILE

  • Il laser a femtosecondi provvede a realizzare un lenticolo direttamente all’interno dello stroma corneale e un tunnel laterale
  • La faccia anteriore e posteriore del lenticolo vengono scollate tramite una spatola introdotta lateralmente dal tunnel.
  • Attraverso il tunnel il lenticolo viene estratto pertanto la cornea letteralmente si “schiaccia” al centro risolvendo il vizio refrattivo miopico.

Prima dell’operazione: quando farla e perché

Il momento giusto è aspettare che il vizio refrattivo risulti stabile, non deve cioè progredire.

L’età giusta in cui normalmente si arresta è intorno ai 18 anni salvo casi particolari in cui si parla di malattia miopica con progressioni sempre maggiori.

Se negli ultimi due anni il vizio refrattivo è rimasto stabile (consideriamo che variazioni di +/- 0,50 avvengono anche durante il giorno per fenomeni di idratazione della cornea) si può procedere in sicurezza.

Perché è utile operarsi?

La chirurgia refrattiva risolve i problemi di chi vuole vedere senza occhiali.

Le motivazioni possono essere di diverso tipo:

  • Sportive (specialmente per chi pratica attività agonistiche).
  • Estetiche: spesso forti miopie e forti ipermetropie portano ad avere, attraverso le lenti degli occhiali, forti rimpicciolimenti (miopia) o ingrandimenti degli occhi. O a molti semplicemente non piace indossare gli occhiali. Spesso gente dello spettacolo, moda e televisione chiede di sottoporsi all’intervento.
  • Funzionali: anisometropie (forti differenze tra i due occhi) in cui l’uso di occhiali non è tollerato.
  • Difficoltà o intolleranza all’uso di lenti a contatto.

 

Inoltre:

  • Nel miope la cornea è più curva del normale portando a una focalizzazione dei raggi luminosi all’interno dell’occhio (immagine sfocata). Pertanto si deve “addolcire” la curvatura assottigliando la cornea nella zona centrale.
  • Nell’ipermetrope la cornea è invece più piatta del normale e in questo caso la correzione prevede un maggior incurvamento centrale “scavando” stavolta in periferia.
  • Nell’astigmatismo la curvatura è diversa tra due meridiani perpendicolari. La cornea risulta più “schiacciata” su un asse rispetto all’altro (90°). Il cambiamento della curvatura sarà quindi asimmetrico (a clessidra) tra i due assi.

 

L’intervento corregge queste alterazioni di curvatura riportando la situazione refrattiva a zero.

Quante diottrie si possono eliminare al massimo?

Dipende dallo spessore della cornea. Per ogni diottria si assottiglia di un certo spessore. Sappiamo che alla fine del trattamento la cornea deve avere almeno uno spessore (di sicurezza).

Conoscendo quanto “scava” il laser per diottria e in base al diametro della zona di trattamento possiamo a priori sapere se si può fare o no.

Ad ogni modo nei casi più estremi io adotto una tecnica doppia: si è visto che il laser scava meno per diottria a seconda della zona di trattamento. Il problema è che il trattamento deve essere fatto per un diametro almeno superiore a quello della pupilla notturna onde evitare di vedere spiacevoli aloni.

Pertanto con il doppio trattamento elimino circa l’80% delle diottrie al centro e il restante 20% allargando la zona oltre il massimo diametro raggiunto della pupilla. Risultato: abbiamo eliminato completamente il vizio e il paziente vede bene anche la sera.

Quali sono i benefici?

I benefici del vedere bene senza occhiali o lenti a contatto sono molti:

  • Possibilità di viaggiare senza portarsi dietro liquidi e confezioni di lenti.
  • Guidare senza problemi.
  • Fare attività sportiva. nuotare, sciare, andare in bicicletta…
  • Svegliarsi al mattino senza dover mettere la mano sul comodino alla ricerca degli occhiali anche solo per andare in bagno.

Si può eliminare l’astigmatismo?

Assolutamente sì. A patto di rispettare le condizioni preoperatorie di spessore e curvatura corneale. Se la cornea non è patologica si può operare senza rischio alcuno.

Si può correggere lo strabismo?

La chirurgia refrattiva agisce solo sulla refrazione. Ma ci sono casi in cui (generalmente forti ipermetropie) l’occhio non corretto fa uno sforzo in convergenza e diventa strabico (storto). Usando gli occhiali/lenti a contatto, l’occhio – non sforzando più – torna dritto.

Quindi in questo caso – e solo in questo – la chirurgia refrattiva corregge lo strabismo (accomodativo).

Posso fare l’intervento in un’altra regione?

Tendenzialmente , noi a Milano ad esempio abbiamo operato molti pazienti che venivano da altre regioni o da fuori Italia.

Dipende dal centro a cui ti rivolgi e dalla tecnica:

  • Per una I-lasik è più semplice, si fa la visita anche la sera prima. L’intervento il giorno dopo e il controllo ancora il giorno dopo. A quel punto il paziente può ripartire.
  • Per una PRK si può sempre fare la visita la sera prima. Il giorno dopo si fa l’intervento, il giorno dopo ancora il controllo. Poi dipende: se la regione di provenienza è relativamente vicina, il paziente se ne torna a casa a fare la terapia e aspettare la guarigione. Se più lontano conviene restare in sede fino al quarto giorno e quindi alla rimozione delle lenti.

Chi può operarsi e chi invece deve rinunciare

Ci sono delle condizioni particolari in cui non si può operare di chirurgia refrattiva.

Vediamo una per una le casistiche.

Si può fare la chirurgia refrattiva su un occhio pigro?

Se la cornea lo permette sì, ma non risolve l’ambliopia (occhio pigro). Elimina semplicemente il vizio refrattivo che potrebbe esserne la causa. Ma se un occhio (pigro) con la migliore correzione riesce a vedere solo i 5/10 dopo il trattamento li vedrà ma senza lenti.

Soffro di occhio secco. Posso operarmi?

Escludendo i casi patologici e associati ad alterazioni della cornea (come la Sindrome di Sjogren) si può operare. Ovviamente dopo l’intervento sarà comunque opportuno idratare l’occhio (come si faceva prima).

Ho il cheratocono. Posso operarmi?

No. Si rischia di indebolire una cornea generalmente già assottigliata. Il cheratocono rientra tra le cause di esclusione. Prima dell’intervento il paziente viene sempre sottoposto a un esame topografico della cornea per escludere alterazioni tra le quali il cheratocono.

È vero che non posso operarmi se poi voglio avere dei figli?

Falso: la donna durante la gravidanza e l’allattamento subisce delle modifiche ormonali che portano ad alterazioni corneali con possibili difficoltà visive. Al termine di tale periodo tutto torna come prima.

Pertanto è vero che durante questo periodo non si deve operare per evitare erronee valutazioni, ma prima e dopo si può senza problemi.

Dopo l’operazione agli occhi: cosa puoi – e non puoi – fare

Tornare a lavoro, prendere l’aereo, fare sport… si può tornare a fare tutto normalmente dopo l’intervento?

Ecco le domande più frequenti che i miei pazienti si pongono nel post-operatorio.

Dopo quanto tempo si può rientrare a lavoro?

Dipende dalla tecnica.

Dopo una Lasik basta pochissimo (anche se ci saranno molte fluttuazioni del visus e sarà necessario umettare spesso gli occhi con lacrime artificiali).

Dopo una PRK bisogna aspettare prima che sia avvenuta la riepitelizzazione e in genere ci vogliono almeno 4 giorni. Poi si può ricominciare a lavorare anche al PC ma non con poca fatica all’inizio. La cornea infatti è sì riepitelizzata, ma l’epitelio è molto sottile e permangono microscopiche irregolarità della superficie dovute ai “colpi” del laser che poi di giorno in giorno si risolvono.

Inoltre all’inizio l’occhio tende ad essere più secco del normale e richiederà una maggiore lubrificazione.

Dopo l’operazione tante ore al PC possono danneggiare i risultati?

Assolutamente no. Di sicuro l’attività al videoterminale fa seccare di più l’occhio, riducendo il fenomeno dell’ammiccamento (palpebre che sbattono). Pertanto è molto importante idratare costantemente gli occhi con sostituti lacrimali.

Si possono fare sport di contatto dopo l’intervento?

Assolutamente sì nel caso di una PRK, dove una volta riformatosi l’epitelio l’occhio torna praticamente come prima.

In caso di Femtolasik invece è meglio evitare in quanto un colpo diretto sull’occhio potrebbe meccanicamente “strappare” il lembo con conseguenze disastrose.

Dopo l’intervento c’è dolore?

Anche in questo caso dipende dalla tecnica:

  • I-LASIK: possono esserci un po’ di dolori/fastidi per qualche ora dopo l’intervento. Ci si sveglia il giorno senza più fastidi.
  • PRK: dopo l’effetto dell’anestesia può comparire tutta una serie di sintomi più o meno importanti: bruciore, dolore, lacrimazione, fotofobia, sensazione di corpo estraneo (sabbia, spilli, vetri).

 

Questi normalmente dopo due giorni dall’intervento svaniscono gradualmente come per miracolo col progredire della riepitelizzazione. Al quarto giorno il paziente torna in studio e, verificata la riepitelizzazione, vengono rimosse le lenti a contatto di protezione e cambiata la terapia. Comunque il più delle volte il tutto è abbastanza sopportabile.

Si può ri-operare una seconda volta in caso di regressione?

Questo avviene davvero raramente. Ma se c’è spessore corneale sufficiente assolutamente .

È vero che dopo l’intervento non posso più mettere le lenti a contatto?

Dopo l’intervento le lenti, in genere, non servono più.

Ad ogni modo se dovessimo solo ridurre e non eliminare completamente il vizio refrattivo (ad esempio cornee non sufficientemente spesse) le lenti a contatto si possono continuare a usare.

Dopo l’intervento si può volare?

Assolutamente . Non ci sono controindicazioni.

Spero di aver risolto alcuni tuoi dubbi sull’operazione agli occhi con questo articolo. Se vuoi continuare a ricevere consigli utili su salute e benessere degli occhi, iscriviti alla Newsletter di Hylocchio e seguici sulle nostre pagine Facebook e Instagram.

 

Alla prossima!

dott. Giuseppe Sebastio

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Giuseppe Sebastio | Oculista

Sono un medico oculista, chirurgo refrattivo e capo reparto Oculistica dell’Istituto di Medicina Aerospaziale dell’Aeronautica Militare.

Tratto da anni i principali vizi refrattivi (Miopia, Ipermetropia, Astigmatismo) con la più moderna tecnologia laser. Leggi la mia biografia completa.

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